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28 aprile 2021
Dopo l’articolo su “gli italiani e l’automobile”, oggi, torniamo a parlare di mobilità da tutt’altra prospettiva!
Sapevi che quest’anno è dedicato alle ferrovie?
Proprio così, dal 1° gennaio 2021, in Europa è ufficialmente iniziato l’anno delle ferrovie.
Che significa e in cosa consiste?
Si tratta di un’iniziativa attraverso la quale la Commissione europea punta a promuovere la diffusione del trasporto ferroviario.
Perché proprio il trasporto ferroviario?
Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’agenzia europea dell’ambiente, il treno rappresenta il mezzo di trasporto più sostenibile e sicuro in assoluto. Infatti, stando ai dati, il trasporto su rotaia è responsabile di meno dello 0,5% del totale delle emissioni di gas serra legate al settore dei trasporti. E qui mi preme sottolineare che in Europa il settore dei trasporti genera ¼ delle emissioni totali! Ovviamente primo in classifica per impatto ambientale è l’aereo, seguito dalle automobili a benzina e a diesel, che possono addirittura essere più dannose, laddove utilizzate per viaggiare da soli! Ecco perché investire sul treno, incentivando aziende e cittadini ad utilizzarlo, può contribuire notevolmente alla riduzione del totale delle emissioni.
Il problema è che ad oggi questo mezzo viene scelto solo dal 7% dei passeggeri. E non va meglio per quanto riguarda il trasporto merci, che avviene su rotaia solo nell’11% dei casi!
Sono questi i motivi che hanno spinto la Commissione europea a puntare sulla sua diffusione e valorizzazione, soprattutto in ottica di attuazione del Green Deal Europeo.
A proposito, sai cos’è vero?
L’Europa punta a diventare il primo continente al mondo con zero emissioni entro il 2050. Questo vuol dire che abbiamo 30 anni scarsi per ridurre del 90% le nostre emissioni e arrivare alla neutralità climatica. Considerando che il 25% delle emissioni di gas serra sono imputabili al settore dei trasporti, era fondamentale definire una Strategia per la mobilità sostenibile e intelligente. Le parole del commissario per i trasporti Adina Vălean sono eloquenti e lasciano poco spazio ai dubbi: “In quanto spina dorsale che collega i cittadini e le imprese europee, i trasporti sono fondamentali per tutti. Non c’è tempo da perdere per adeguarli alle sfide del futuro. Le tecnologie digitali hanno il potenziale per rivoluzionare il modo in cui ci muoviamo, rendendo la nostra mobilità più intelligente, più efficiente e anche più verde. Attraverso l'attuazione di questa strategia, creeremo un passaggio irreversibile alla mobilità a emissioni zero, rendendo il nostro sistema di trasporto più efficiente e resiliente ".
L’obiettivo da perseguire, dunque, è la creazione di un sistema di trasporto basato su mezzi sostenibili, con alternative green ampiamente disponibili in tutto il territorio europeo. Per raggiungere tale ambizioso traguardo, sono state fissate tre tappe (2030, 2035 e 2050) e si è stabilito un piano d’azione composto da 82 iniziative.
Gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 sono:
- almeno 100 città europee climaticamente neutre
- minimo 30 milioni di auto a emissioni zero
- raddoppiare il trasporto passeggeri ad alta velocità su rotaia
- mobilità automatizzata implementata su larga scala
- viaggi collettivi programmati con tratte inferiori ai 500 km a emissioni zero
Entro il 2035 bisognerà aver progettato aeromobili a emissioni zero, per poi arrivare entro il 2050 con:
- quasi tutte le auto, i furgoni, gli autobus e i veicoli pesanti a emissioni zero
- il traffico merci su rotaia raddoppiato
- una rete di trasporto transeuropea multimodale per un trasporto sostenibile e intelligente con connettività ad alta velocità
Se ti interessa approfondire la strategia e il piano d’azione di cui sopra ti consiglio di iscriverti alla nostra newsletter (ho intenzione di tornare su questo tema) o di visitare il sito della Commissione europea.
Quello che mi interessa sottolineare in questo articolo è il fatto che il trasporto ferroviario compaia due volte all’interno degli obiettivi summenzionati. L’avevi notato?
Uno degli obiettivi da raggiungere entro il 2030 consiste nel raddoppiare il trasporto passeggeri ad alta velocità su rotaia. L’altro, da attuare entro il 2050, consiste nel raddoppio del traffico di merci su rotaia.
Naturalmente il successo di questi propositi è strettamente legato all’efficacia delle strategie adottate dai singoli stati, ma non solo! L’Europa è chiamata a costruire un quadro normativo adeguato, prevedendo incentivi e strumenti finanziari che favoriscano l’ampiamento delle infrastrutture fisiche e digitali necessarie. I cittadini e le imprese, dal canto loro, devono comprendere la bontà di questa strategia e maturare la consapevolezza che sia giusto unire le forze per contribuire alla sua corretta implementazione!
Ed è proprio su quest’ultimo punto, a mio avviso, che si gioca la partita più difficile. Dotarsi di un sistema di trasporto interconnesso, multimodale, intelligente e sostenibile è una condizione necessaria, ma non sufficiente per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050! Perché questo sistema funzioni, è fondamentale che le persone lo conoscano, lo apprezzino, ma soprattutto che lo utilizzino. In quest’ottica è essenziale investire in campagne di comunicazione serie e lungimiranti, finalizzate ad informare, educare e coinvolgere i cittadini (a partire dai più giovani) in ogni fase di questo processo. Un’altra possibilità potrebbe essere quella di incoraggiare l’utilizzo di questa forma di trasporto attraverso la creazione di pacchetti turistici esperienziali, che lo considerino parte integrante della proposta di valore. L’errore da evitare, invece, è quello di mettere i cittadini di fronte al fatto compiuto, senza averli prima sufficientemente sensibilizzati.
E qui ti farei una domanda provocatoria: eri al corrente dell’anno europeo delle ferrovie?
Aiutaci ad informare la gente sull’importanza di questi temi, condividendo questo articolo… INSIEME POSSIAMO COSTRUIRE UN FUTURO MERAVIGLIOSO!
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